Mi è stato detto che, il 7 novembre del ’44, sono nato a San Polo d’Enza, nella provincia pedecollinare sul versante reggiano del torrente Enza, mentre gli aerei alleati, dopo vari tentativi falliti, riuscivano a centrare il ponte che collega il mio paese con la sponda parmigiana. Quindi, ho sempre creduto di essere nato sotto le bombe come pochi e non sotto ad un cavolo come tutti, ma da tempo non credo più alle favole…
Ho sempre amato viaggiare e ricordo che quando da bambino attraversavo con mia madre “quel ponte”, in lontananza vedevo le luci di un paese lontano, a poco a poco, è nata in me la curiosità di andare a scoprire cosa ci fosse laggiù. In seguito, avvicinandomi all’arte, il tema del viaggio è prevalso in maniera quasi naturale.
Oscar Piovosi si avvicina dapprima alla fotografia, dove sperimenta il piacere di ‘vedere’ attraverso il filtro alchemico dell’obiettivo, sviluppando un gusto e una visione particolare e originale della composizione, per poi approdare alla scultura e alla pittura negli anni Sessanta e Settanta, frequentando un laboratorio di ceramica artistica. Autodidatta, inizia a dipingere nel 1974 trovando la sua espressione ideale nella figura umana. Partecipa a concorsi e mostre fino al 1982, anno in cui intraprende una nuova attività professionale che lo porta a viaggiare, costringendolo ad interrompere la sua ricerca in ambito artistico. Riprende a dipingere nel 2007 e nel 2009 tiene la prima personale proprio nella sua San Polo d’Enza. Oscar Piovosi ama dipingere per serie, spesso tra loro dialoganti, come, “ViaggiaMente“, “Up – In viaggio con loro“, “Phone and…“, “Ground“, “Maschere” e “1000 Miglia”.