Stefania Ferrari

Le opere di Oscar Piovosi sono quadri viventi, poiché l’esistenza abituale, spesso quotidiana, si dipana sotto i nostri occhi, accarezzandoci affettuosamente come se già facesse parte di un ricordo. Ritroviamo gesti e situazioni delle nostre giornate, dei nostri vagabondaggi, delle attese e di quei momenti vacanti, sospesi, che si trovano oltre la percezione fisica e si addentrano sottili in una coscienza un po’ assopita dalla costante convivenza con la materia. I dipinti, dal solo apparente soggetto ordinario, ci introducono di contro in un ambito solitamente poco frequentato e in cui l’assuefazione al tangibile lascia spazio alle domande.

E l’ovvio diventa inaspettatamente fonte di stupore: lampi in bilico sul tempo: piccoli passi nel vivere consueto, con grazia si riflettono nelle nostre esistenze, riconoscibili, familiari, rendendoci all’improvviso consapevoli d’impercettibili lembi transitori che altrimenti sarebbero andati irrimediabilmente perduti.

Con poetico realismo, Piovosi si insinua in accadimenti fuggevoli che, senza il suo intervento, sarebbero destinati ad un oblio di disattenzione, mentre le pennellate, ora nette, ora dal carattere più impressionista, simili al filo di Arianna ci permettono di ritrovare l’uscita per giungere, almeno per un po’, in un mondo in cui la lentezza trasforma in sublime il ritenuto banale, cristallizzando scampoli solitamente troppo frenetici per essere notati e tuttavia densi di significato.

La pittura di Piovosi ha la capacità di mutare l’osservatore e farlo conscio di quanto di mirabile esista nel tempo usuale, sempre uguale solo ad una frettolosa occhiata, mentre minuti gioielli d’istanti si trovano incastonati nel cerchio infinito della ripetizione giornaliera.

Ritratti che riflettono sfumature di personalità più delle parole, nature morte che esalano lirismo, paesaggi bucolici che riscaldano l’anima e sogni di viaggi e di aspettative, di speranze e di nuove vite, rendono le opere pittoriche di Oscar Piovosi esperienze ineffabili in una possibile evoluzione dello spirito, capace così di prendere le distanze dalla grossolana sostanza del concreto, per trasportare in una dimensione più elevata in cui sviluppare la capacità di comprendere che il meraviglioso può essere sotto i nostri occhi.


Stefania Ferrari

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